Walter Di Gemma – Filosofia
Io credo nei mobili. Ognuno ha la sua credenza.
Io credo nei mobili. Ognuno ha la sua credenza.
Molti raccontano i loro dolori con l’enfasi di chi al mondo ha provato per primo…
Essere irragionevoli è un diritto umano.
Il dolore nasce nell’ignoranza dell’impermanenza, l’ignoranza che tutto è impermanente, il desiderio di possesso ne è il frutto. Il fluire dell’esistenza, dell’universo, non può sottrarmi alcunché, se non lo posseggo.
La prossima volta non è che cambia molto le cose, soltanto rinvia l’appuntamento inevitabile dello scontro.
Io sono e quindi penso lasciandomi ragionare e più ragiono e più penso e meno sono.
Gli intellettuali non esistono più. Esistono abili manipolatori del pensiero, pronti a snocciolare con incredibile maestria tutto ciò che può servire a coloro che li pagano.
Molti raccontano i loro dolori con l’enfasi di chi al mondo ha provato per primo…
Essere irragionevoli è un diritto umano.
Il dolore nasce nell’ignoranza dell’impermanenza, l’ignoranza che tutto è impermanente, il desiderio di possesso ne è il frutto. Il fluire dell’esistenza, dell’universo, non può sottrarmi alcunché, se non lo posseggo.
La prossima volta non è che cambia molto le cose, soltanto rinvia l’appuntamento inevitabile dello scontro.
Io sono e quindi penso lasciandomi ragionare e più ragiono e più penso e meno sono.
Gli intellettuali non esistono più. Esistono abili manipolatori del pensiero, pronti a snocciolare con incredibile maestria tutto ciò che può servire a coloro che li pagano.
Molti raccontano i loro dolori con l’enfasi di chi al mondo ha provato per primo…
Essere irragionevoli è un diritto umano.
Il dolore nasce nell’ignoranza dell’impermanenza, l’ignoranza che tutto è impermanente, il desiderio di possesso ne è il frutto. Il fluire dell’esistenza, dell’universo, non può sottrarmi alcunché, se non lo posseggo.
La prossima volta non è che cambia molto le cose, soltanto rinvia l’appuntamento inevitabile dello scontro.
Io sono e quindi penso lasciandomi ragionare e più ragiono e più penso e meno sono.
Gli intellettuali non esistono più. Esistono abili manipolatori del pensiero, pronti a snocciolare con incredibile maestria tutto ciò che può servire a coloro che li pagano.