Wystan Hugh Auden – Libri
Un libro vero non è quello che si legge, ma quello che ci legge.
Un libro vero non è quello che si legge, ma quello che ci legge.
Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle. Fino a un istante prima, se ne stanno rintanate chissà dove. Nascoste così bene che finisci col pensare che non esistano affatto. Un attimo dopo, invece, ti si parano davanti. All’improvviso. L’espressione più naturale del mondo. Sorprese della tua sorpresa. L’aria di chi non si è mai mosso dall’unico posto nel quale nessuno guarda mai: sotto il naso. Erano sempre state lì, loro. Tu, invece…
[…] non fa che tenere il muso e parlare di arte moderna e di esprimersi artisticamente. Un sacco di cose senza senso: come può un ragazzo della sua età sperare di esprimersi? E se lo facesse, a chi importerebbe qualcosa? Devi sperimentare la vita prima di avere qualcosa da dire su te stesso. Devi aver vissuto, amato, sofferto. Devi aver visto cose che ti hanno sorpreso e cose che ti hanno spaventato.
Chi fossero i miei compagni di quelle giornate, non ricordo. Vivevano in una casa del paese, mi pare, di fronte a noi, dei ragazzi scamiciati – due – forse fratelli. Uno si chiamava Pale, da Pasquale, e può darsi che attribuisca il suo nome all’altro. Ma erano tanti i ragazzi che conoscevo di qua e di là.Questo Pale – lungo lungo, con una bocca da cavallo – quando suo padre gliene dava un fracco scappava da casa a mancava per due o tre giorni; sicché, quando ricompariva, il padre era già all’agguato con la cinghia e tornava a spellarlo, e lui scappava un’altra volta e sua madre lo chiamava a gran voce, maledicendolo, da quella finestra scrostata che guardava sui prati, sui boschi del fiume, verso lo sbocco della valle.
La vittoria di domani è la pratica di oggi.
È la notte che porta consiglio. Ma è vero anche il contrario; è la notte che cancella ogni ragione.
“Se ci sei tu, non ho bisogno del paradiso”. Si alzò lentamente e si avvicinò per prendermi il viso tra le mani, mentre mi guardava negli occhi. “Per sempre”, giurò, ancora scosso. “Non chiedo altro”, dissi e in punta di piedi avvicinai le labbra alle sue.