Lao Tzu – Vita
Chi ha inventato la nave ha inventato il naufragio.
Chi ha inventato la nave ha inventato il naufragio.
Sono qui. Il mio viaggio e tutt’altro che terminato, è appena iniziato e sto imparando a camminare, anzi vorrei correre e volare. Su nell’azzurro nei colori dell’arcobaleno e come un falco lasciarmi trascinare dal vento. Guardare le nuvole trasformarsi e attraversarle e in picchiata toccare il suolo umido di rugiada. Spalancare le ali nell’azzurro con la musica del vento.
Se tu adesso mi chiedessi chi sono, io ti direi che sono il mare. Limpida come l’acqua che lascia intravedere il fondo, dolce come una carezza che sfiora e lascia dentro segni indelebili, impetuosa e travolgente come la passione che ti fa perdere il controllo e che ti trasporta dove tempo e luogo non hanno forma, forte come l’onda che si infrange sugli scogli e non si stanca mai di crederci ancora.
Di gentilezza bisogna vivere, di gentilezza e poesia.
Sul ripido sentiero del dolore si incontrano rovi e baratri, ma è una scorciatoia per il Paradiso.
Educare un uomo è molto più che educare un uomo. È anche nascondere una persona.
Sentii che mi stavo immergendo in quell’acqua fresca e seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto. Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l’universo. È nulla e tutto nello stesso tempo. Luce sacramentale e oscurità insondabile. Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco, in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di cenere che l’acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre, immortale.