Lucio Anneo Seneca – Destino
Godi del presente, non dipendere dal passato.
Godi del presente, non dipendere dal passato.
La soluzione sarà semplice: solo uno di voi sopravviverà.
Ho sempre sostenuto che la mia vita. La tu vita. Come quella degli altri. È come un giardino. Dove un giorno pianti un fiore. Il giorno dopo lo annaffi. Il giorno seguente lo pulisci e gli toglie l’erbacce. Mentre poi aspetti che quel fiore piantato cresce. Come l’anima ramifica le nostre emozioni. Sono attimi che fanno crescere le cose. La spontaneità si manifesta in grandi speranze.
Solo il tempo sa, solo il tempo può far luce a certe domande. Forse per svelarsi aspetta solo che siamo pronti ad accettare le risposte.
Due grandi tiranni della vita sono il caso e il tempo.
Per la mia vita – oracolo del Signore – anche se Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei. Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei. Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. Ma nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno.
La vita che non si comprende la chiamiamo destino, ma ci costruisce una cornice vuota in cui noi siamo gli unici artefici nel dipingere il nostro capolavoro.