Maicol Cortesi – Vita
Pensare di vivere nel futuro è bello, ma diventa amaro osservare il presente.
Pensare di vivere nel futuro è bello, ma diventa amaro osservare il presente.
Nella grotta dell’universo, le gocce di intelligenza scendono dalla filosofia fino al vaso dell’evoluzione, riempiendo con progresso l’infinito vuoto dell’animo umano, appesantendo i vecchi sensi di colpa, distaccano ad uno ad uno, i chiodi arrugginiti delle religioni da cui è sorretto. Toccato la terra, il liquido incomincia a disperdersi nella sgomentata roccia, finché un uomo di intelligenza superiore, capitato per caso, dall’esempio del passato, si sente come in dovere di appenderlo di nuovo, con chiodi che sembrano sorreggerlo dai soli occhi delle persone.
Non è forse più consono nella grammatica italiana distinguere i verbi “usare” quando si consuma l’oggetto e “utilizzare” quando l’oggetto non è soggetto ad usura.
La vita è come una corsa ad ostacoli. A volte ti sembra di essere il primo, di essere irraggiungibile. Puntualmente arriva l’ostacolo, ti fa inciampare, cadi a terra. Se reagisci, ti rimetti in piedi e riparti, altrimenti resti indietro e sul podio non salirai certamente. Inciampare si può, rialzarsi bisogna, ripartire si deve!
Le piazzate non mi piacciono. Ma certa gente, in piazza in mano al popolo ce la metterei volentieri!
Nella vita il male è sotto i riflettori, mentre il bene opera nell’ombra e non fa notizia, come il sole che splende in silenzio tutti i giorni ma la tempesta diventa protagonista.
Maledetta paura di amare, di crederci, maledetta paura di accorgermi di volerti veramente, maledetta mente che ragiona e maledetto cuore che non ascolta. Maledetto me che dico: “No, non è così”! Però so già che sei ormai parte di me, del più profondo me.