Sara Brillanti – Vita
Puoi essere la vita in un minuto e la morte in un secondo. La prima nasce lentamente, la seconda rende polvere in un attimo.
Puoi essere la vita in un minuto e la morte in un secondo. La prima nasce lentamente, la seconda rende polvere in un attimo.
Alla fine non è vero che “tentar non nuoce”. Tentar nuoce, eppure tanto, soprattutto se dopo aver tentato abbiamo fallito, abbiamo preso una profonda delusione. Tentar nuoce all’anima, al cuore, al corpo e alla mente. Ci vuole tanto, troppo coraggio per riuscire a tentare infischiandosene delle conseguenze.
Lavoriamo continuamente per dare forma alla nostra vita, ma copiando nostro malgrado, come un disegno, i lineamenti della persona che siamo e non di quella che ci piacerebbe essere.
Ho messo un muro altissimo tra me e l’amore. Talmente alto che chiunque cercasse di sfondarlo per arrivare a me veniva respinto con decisione! Poi ad un tratto è bastato uno sguardo, per far si che quel muro crollasse di colpo, ed ho capito che non c’è modo di difendersi ne di nascondersi da un vero sentimento quando arriva.
Mi piace molto pensare e assai poco credere. Amo arrivarci da solo alle cose. Non mi piacciono le verità preconfezionate. Amo conoscere e capire gli altri ed evito di giudicarli. Apprezzo chi “è” ed evito chi “ha”. Sono tollerante e rispettoso con tutti, salvo che con gli intolleranti ed arroganti, quelli che hanno sempre la “loro” verità in tasca e la vogliono imporre agli altri. Amo il destino che ciascuno di noi si costruisce ogni giorno con i propri pensieri e le proprie scelte. Amo il mio cuore che danza con gioia al ritmo della vita. Che intuisce oggi ciò che la ragione capirà domani.
Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande.
Semmai smettessi di essere stupido e incosciente e se dicessi di no a del buon rum o a un viaggio vi autorizzo a uccidere il mio spirito, a calpestarmi e a condannarmi all’oblio. Ma se smettessi di scrivere come solo io so fare fate di me ciò che volete; e che sia depravatamente perfido, ignobile e oltre il limite dell’immaginabile.