Ralph Waldo Emerson – Vita
Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande.
Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande.
La vera forza risiede nella nostra volontà. Arriva il momento in cui è più forte la stanchezza del soffrire, che il dolore in sé. Così ci risolleviamo e, nel farlo, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. E mezzi, che ignoravamo di possedere.
Ho deciso di lasciar vivere agli infami la loro pessima vita, a patto che lascino in pace la mia.
Lo strano Percorso di ognuno di Noi che neanche un grande Libro un grande Film potrebbero descrivere mai, per quanto è complicato e imprevedibile per quanto in un secondo tutto può cambiare niente resta com’è.
Affronterai il percorso della vita come una lunga strada, ti capiterà di scivolare e stramazzare al suolo, t’imbatterai nelle salite ripidissime, intraprenderai curve pericolosissime, e ad ogni difficoltà dirigerai lo sguardo verso l’alto fissando la meta.Quando crederai di essere arrivato al traguardo, riguarderai oltre l’orizzonte cercando una nuova meta, perché mai dovrai avere la percezione di essere arrivato.
È la vita a costituire l’unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente ho abitato.
Accade che un giorno ti guardi allo specchio e non sei più tu. Osservi la fronte più ampia, il pozzo più scuro degli occhi, ti soffermi sull’intreccio sottile di rughe. Capisci di essere solo, non di esserlo diventato ma di esserlo stato da sempre. Si nasce e si muore soli, due eventi grandiosi con un unico protagonista e tra questi si evolve la vita che spesso è un monologo contraddittorio nel continuo tentativo di ovviare alla solitudine, un cercare di uscire da questa realtà intrinseca. Si tendono mani, si trovano occhi, si ascoltano voci, tutto per sentirsi meno perduti. L’errore più grande è voler mettere la propria felicità nelle mani di un altro. L’errore più grande è illudersi di non essere soli.