Gigliola Perin – Desiderio
Nella mia lettera a Babbo Natale ho chiesto solo una cosa: che tu mi prenda tra le braccia e che per una volta, invece d’ascoltare la testa, ascolti il cuore.
Nella mia lettera a Babbo Natale ho chiesto solo una cosa: che tu mi prenda tra le braccia e che per una volta, invece d’ascoltare la testa, ascolti il cuore.
Ho accarezzato un sogno, l’ho vissuto finché il destino me l’ha concesso. Vi ho rinunciato per ritornare alla realtà, ora anche lei mi prende a pugni nello stomaco. Ogni giorno la vita si porta via un po’ di me stessa. Che senso ha aver lasciato volare via le note che mi facevano volare, se anche il mio piccolo mondo cade a rotoli.
Vorrei sapere un modo sicuro per farmi conoscere per quella che sono. Vorrei un cuore che all’occorrenza diventi di pietra per proteggersi dalla cattiveria gratuita. Vorrei riuscire a trovare persone che non tradiscano il mio affetto. Vorrei un po’ di sana cattiveria da rendere a volte a chi la merita. Vorrei avere un po’ di quel che do. Ma forse è come desiderare la luna.
Stanotte sussurrerò i miei desideri al cielo, affinché mi mandi una stella ad illuminare il mio sogno.
Ci sono desideri che sono profondamente radicati in noi. Sono quei desideri che, se non trovi il modo di esprimerli, diventano sempre più ingombranti ed assumono altre forme. E alla fine non sei più tu che li possiedi, ma loro che possiedono te.
Che fatica abbandonare i sogni stamani, mi tengono ancorata a loro.
Si arriva al punto che, stanchi di continue fregature, si desidera, si sente l’esigenza di avere una persona con cui condividere il tempo. Una persona in grado di occupare, senza asfissiare il nostro spazio con dolcezza, magia e amore vero. Si arriva al punto di desiderare la normalità, di completare la nostra anima con qualcuno, senza eccessi, senza cattiveria, senza morbosità. Il tutto per rendere meno sola e più viva la nostra esistenza!