Aristotele – Desiderio
É nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto.
É nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto.
Gli sguardi non stanno in silenzio, li senti, ti sfiorano la pelle, ti toccano l’anima, sconvolgono e ti avvolgono lasciano un segno dentro per sempre.
In queste giornate di tempeste e lacrime di pioggia, spero che domani ritorni il sereno sopratutto nelle vostre vite.
Voglia di perdermi nella semplicità delle cose, nella fantasia della mia mente, nell’amore del mio cuore, voglia di ritrovare quella spensieratezza di una bambina, ho voglia di evadere da questa realtà che mi soffoca.
La spogliava con i pensieri, scorreva ogni curva del suo corpo, baciava ogni lembo di pelle. La possedeva senza sfiorarla, era dentro di lei, le apriva l’anima e vi affondava tutto il suo essere a respirarne l’odore. Poi i pensieri si fecero mani e labbra, sudore e gemiti, respiri e carne. Nulla più esisteva. Solo il desiderio, la voglia di aversi, di respirare quei pensieri che bruciavano, di consumare quella voglia che li teneva svegli, la notte.
È bramosia qualunque cosa non si può avere.
Vorrei appartenerti.