È una fortuna non ottenere tutto quello che si desidera, così domani avremo ancora una ragione per svegliarci, una sfida da raccogliere, qualcosa per cui combattere e, a fine giornata, avremo comunque un sogno da custodire nel cuore.
Grandi battaglie comportano grandi perdite. Forse un giorno capirò cos’ho perduto nella battaglia della mia vita.
Se decidi di scavare nel passato di qualcuno, devi mettere in conto il fango che ti resterà tra le unghie.
La carne di cui sono fatto non conosca riposo, sollievo, estasi o tregua se la stessa che mi compone non combatta, con l’ultima delle cellule che la compone, a cambiare la più grande convenzione del genere umano: “il destino”.Non esiste il destino; esiste la molteplicità di “opere, fatti, parole, comportamenti” e l’essere nella sua infinita espressione concettuale convenzionale, bigotta e retrograda che “il destino” prende senso a cui noi attribuiamo le colpe o le fortune della nostra vita.Il destino è la conseguenza dell’essere umano che con il suo limite fatto di una materia, spesso, non alimentata, la stessa, che con altra materia nell’implosione esistenziale chiamata miseramente “destino”.
Il destino mescola le carte e noi giochiamo.
Ogni volta che pensi d’essere arrivato, stai in verità per partire.
Le cose di cui si è assolutamente certi non sono mai vere.