Susan Randall – Destino
Chi sono io davanti ad un destino che mi precede sempre!? Nulla, assolutamente nulla!
Chi sono io davanti ad un destino che mi precede sempre!? Nulla, assolutamente nulla!
Non puoi dipingere l’amore con le parole ma, puoi sentirlo nel bacio dell’anima!
Sona nata per amare, non per odiare!
Spalanchiamo la porta al nuovo giorno e lasciamo che la speranza prenda vita nel nostro respiro.
Nel soffio del vento ne lascio un petalo di rosa. Che possa arrivare a te l’essenza di un amore chiamato amicizia!
Fiat lux! Ed il cieco non vide nulla.
Tempo aggredito, rapito, assoggettato, nelle strade cambiate dalla mano che tutto prende. Ecco il millennio dell’infinito: Cristo ha vinto. Le sue risate di vittoria riecheggiano nello spazio introverso, tra le mura dell’interminabile prigione, l’amara conquista di specchi e di vite replicate sino all’uno finale, dove non resterà altro che non somigli a se stesso, fino ad annullarsi. Assoggettando tutti gli elementi in un grido disperato di morte, re infelice e vittorioso che tutto ha conquistato, niente ha avuto. La mensa è vasta quanto l’universo fino ai suoi limiti. La mensa è l’universo, che sembra dilatarsi nell’immortalità immorale, a prezzo dell’anima. E all’estremo, finirà nel silenzio di conquiste e mattanze lontane di mondi ancora ignari.