Davide Capelli – Destino
Noi siamo i sopravvissuti! Guardati… quante cicatrici hai? Guardami… sono ancora in piedi! Non è ancora finita!
Noi siamo i sopravvissuti! Guardati… quante cicatrici hai? Guardami… sono ancora in piedi! Non è ancora finita!
Sono un poeta collaudato dai mostri, dalle chimere, dalle mani degli spettri nel capo. Ma quando cammino in mezzo alla sorte, io solo vinco le dannate paure bruciando.
La vita spesso ci dona emozioni stupende. Ma è pure vero che nella sua complessità, a volte ci costringe a subire forti delusioni.
Diffido sempre dei maestri portatori di verità. Portami doni, notizie, affetto, ma non portarmi la verità. La tua verità potrebbe non essere la mia. La tua verità è solamente il tuo punto di vista. L’unica verità è che siamo qui, ora.
Il destino è un amico ingrato: più si crede in lui e più ti volterà le spalle.
Non è per giustizia, neanche un po’. Si è preso quello che sperava lo facesse più ricco di spirito, e i suoi figli più ricchi nella materia e possedimenti. Non potrà mai distruggere quello che gli serve a saziare e realizzare la sua brama di avere. Per questo, incolpare qualcun altro delle colpe dei suoi figli e servi, del Figlio unigenito, per estrarre maschere che nascondano il vero essere, crede davvero di salvarli, o salvare il suo regno, nell’illusione che il potere e l’avere il bene che non gli appartiene perché non è, gli dia una via d’uscita e lo renda eterno nella presunzione di credersi giusto e specialmente nella presunzione che tutto non diventerà simile al male che egli è, e che con qualsiasi spirito non potrà nascondere definitivamente, né usare frammenti di specchi come lame affilate. Fa del male soltanto alla sua creazione. Sua? Potrebbe mai il vero creatore stuprare e far collassare la sua creatura seguendo delle vili pulsioni? Io credo che lo stesso amore che dice di essere glielo impedirebbe. Un impostore invece lo farebbe. Ricchezza di luce, impropriamente raddoppiata, significa condannare la creazione e tutta la vita, inclusa la sua, ad una eternità di tenebre. E in fondo, è quello che si merita, perché sarà il risultato della sua volontà ostinata.
Sono solo un folle che scrive d’amore mentre il mondo muore.