William Shakespeare – Destino
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.
La stirpe di uomini nuovi che Dio ha creato con uno spirito che non doveva estrarre, mangiare e usare, dove porterà l’universo di cui sarà incontrastato signore?
Assopito, ma vigile! Attendo il fato angusto, per confrontarmi con esso e combatterlo, tutto sarà vano, se non tento di mutarlo.
Sono nato in un tempo d’amore, in quel sole del mattino mi sono lasciato cullarequel soffio d’armonia mi stringeva nel suo respiro silenzioso donandomi gocce di sapere per dissetarmi in questa grande vibrazione che mi rigenera, ascoltando nel profondo del cuore l’invisibile potere della mente che nel bene o nel male sa di esisterenella trasparenza delle esperienze.Ho teso le mani nel dipinto cosmo delle sensazioni accarezzando la serenità che brilla come stella del mattino in questa dimensione terrrena che vivo per essere libero di trasformare nei colori dell’anima il mio Sé divino nello scrigno dell’essere per continuare ad Amare.
Non penso al mio futuro, lo sto vivendo ora.
Un uomo gradatamente si identifica con la forma del proprio destino; un uomo è, a lungo andare, le proprie circostanze.
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.