Leonardo da Vinci – Destino
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.
Come il ferro in disuso arruginisce, cosi l’inazione sciupa l’intelletto.
Siamo anime deluse. È così, chi più chi meno. Anzi, più vivi più la vita ti corrode. Siamo come le fiaccole che brillano e bruciano per capodanno. Ci consumiamo. Affrontiamo la vita misurandola con la nostre delusioni. Ci conviviamo e poi ne aggiungiamo sempre una alla volta fino ad esaurire lo spazio nel contenitore. Il più abile cerca di gestire il contenuto mantenendo un certo equilibrio affinché possa raggiungere l’orlo il più tardi possibile. I più maldestri fanno traboccare il vaso quasi subito.
La poesia pone le sue cose nella immaginazione di lettere, e la pittura le da realmente fuori dell’occhio.
La funzione dei muscoli è di tirare non di spingere, eccetto nel caso dei genitali e della lingua.
Per la mia vita – oracolo del Signore – anche se Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei. Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei. Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. Ma nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno.
La fiducia e la sua mancanza insieme sono la causa della mia rovina.
Ogni uomo è un po’ più piccolo di ciò che immagina, ma sempre un po’ più grande di ciò che potrà mai arrivare ad essere.