Giuseppe Catalfamo – Dillo in sei parole
Riempi sempre il serbatoio dell’autoironia.
Riempi sempre il serbatoio dell’autoironia.
Il vezzo un po’ irriverente del lodare la bellezza di donzelle incrociate nelle vie illuminate l’ho sempre coltivato.Con l’avvento degli “anta” per amor proprio è stato riposto in soffitta, ma è lì, latente, ed oggi nutrendomi degli occhi di quell’ammaliante seducente cigno, non son riuscito a trattene la favella, e… Maronna mia quanto sì bedda, ti Taggherei tutta e ti Linkerei sulla lavatrice.
Primo pensiero del mattino… un cappuccino.
Ci sono due correnti d’approccio alla “vita”.Gli Eletti che credono in un Dio.I Dannati che cercano senso e verità.Certo ci sarebbe una terza che non crede in Dio e non si pone domande… ma quelli sono Ominidi.
Morire non dovrà essere poi così tremendo.Son stato ricoverato due volte in condizioni più o meno gravi, non ho praticamente ricordi dei momenti più concitati.Deduco che, fossi morto, non ne avrei neanche il ricordo.
L’amore va capito, non giudicato!
Si può viaggiare nel tempo tornando giovani…Basta innamorarsi.