Nicola Dell’Aquila – Felicità
La gioia che ti prende l’anima quando osservi una scena di tenerezza, non si può comprare, è un qualcosa che si ha dentro.
La gioia che ti prende l’anima quando osservi una scena di tenerezza, non si può comprare, è un qualcosa che si ha dentro.
Conserva sempre quel sorriso che ti contraddistingue, sorridi anche a coloro che non sanno sorridere e vedrai che vedendoti verranno contagiati anche loro, perché il sorriso è felicità.
Cosa ci gridano dunque l’avidità e l’impotenza se non che un tempo nell’uomo c’è stata un’autentica felicità, di cui ora gli rimangono il segno e l’impronta vuota, che egli tenta invano di riempire con tutto quanto lo circonda, promettendosi dalle cose assenti l’aiuto che non ottiene da quelle presenti, ma invano, perché questo abisso infinito non può essere colmato che da un’infinita e immutabile realtà, cioè Dio stesso.
Lasciati trascinare sia dalla gioia sia dallo sconforto e tutto sarà più facile; il malessere che sentiamo non è altro che la resistenza che poniamo davanti alle situazioni.
La felicità è fare l’amore a ore strane oppure normali, purché con te. La felicità è crescere insieme, litigare a chi ha la testa più dura e poi, pieni di bernoccoli, salire un altro gradino del nostro amore. La felicità è un appuntamento al bar a cui io arrivo in ritardo. Un problema che ti assilla e lo risolviamo insieme. Un braccialetto che io ti regalo, una camicia che tu mi lavi. Scusami ancora per questa vagonata di pensieri idioti. Ti volevo soltanto dire che non mi manca una donna. Mi manchi tu. Che sei anche una donna, e che donna! Ma sei qualcosa di più: l’altra metà di me.
Una storia può finire, ma quello che ha dato resterà sempre nell’anima di una persona sensibile.
Capita di sfiorare con una carezza la persona che ti è accanto, non con il contatto fisico, ma con gli occhi dell’amore.