Luigi Ferraro – Felicità
Inseguo la tristezza per non abituarmi alla felicità che quieta mi raggiunge.
Inseguo la tristezza per non abituarmi alla felicità che quieta mi raggiunge.
Penso che quello che ci voglia è un viaggio, noi due, soli. Non importa la meta, il mezzo, ma l’essere vicini, avere lo stesso obbiettivo, la felicità. Il dormire insieme, in un luogo a noi sconosciuto, con la voglia di proteggerci l’un l’altra, con la voglia di far crescere sempre più questo amore, dimenticando di chi ci vuole fare del male.
La Felicità è come una stella, puoi vederla brillare ma non puoi raggiungerla!
C’è la felicità dei grandi fuochi ardenti, delle grandi passioni. Essa anela a vette altissime e gode il fascino dell’impensato. Accanto, un po’ più in là, la felicità è raggomitolata nel confortante abbraccio della serenità, una serenità cauta, riposante, silenziosa. L’animo inquieto passeggia ora qua, ora là, e delicatamente sogna. C’è, sotteso nell’inquietudine, il segreto della plenitudine della vita.
Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.
Esser felici non è altro che esser liberi e sentirsi vivo. Libero da quel più opprime la tua mente, finalmente libero di volare!
Non avere rimpianti, avere una famiglia solida, avere degli amici di cui fidarsi. Per me, in questa fase della mia vita, questa è la felicità.