Immanuel Kant – Felicità
Il massimo non esiste, esiste l’essenza di massimo cioè la felicità.
Il massimo non esiste, esiste l’essenza di massimo cioè la felicità.
Negli occhi di chi ami c’è una silenziosa felicità.
Si deve avere il coraggio per trattenere gli amori che ci rendono felici il cuore. La felicità va fermata, ascoltata, abbracciata, stretta al cuore, non ci sono “ma” o “se” che tengano, si deve aver il coraggio d’amare la felicità.
Perché le persone hanno paura di essere felici? Cosa ci sta dentro questo termine che li rende insicuri? Perché tutti scappano dalla stabilità e dalle certezze? È il per sempre che da fastidio?
Nel lungo termine, le esperienze ottimali si sintetizzano in un senso di controllo, o meglio di partecipazione nella determinazione di ciò che si fa della propria vita: ed è questo tipo di esperienza ciò che noi siamo in grado di immaginare pensando al concetto di felicità.
Aveva voglia di ridere, di piangere, di ballare, di cantare. Aveva voglia di urlarlo al mondo intero. Era felice. Sì lo era. Come un bambino davanti al più bello dei regali di Natale, come una ragazzina alla sua prima uscita pomeridiana, come forse solo l’innocenza della giovane età, ti permette ancora di esserlo. Lei era felice e non riusciva a smettere di volare.
La felicità è come scegliere una direzione: non sempre è facile sceglierla, ma basta cominciare a sorridere e sarà lei a trovarti.