Lella Mei – Figli e bambini
Mi toglierò dalle palle quando avrò la certezza che sarai diventato uomo.La Mamma.
Mi toglierò dalle palle quando avrò la certezza che sarai diventato uomo.La Mamma.
Quanto vorrei un attimo, un solo attimo tornare bambina, dove le lacrime erano un ginocchio graffiato, dove una lacrima era asciugata da un bacio paterno! Come vorrei!
Ma io ti perdono mamma; non tornare al nulla con me, io nascerò un’altra volta.
Quel cordone che ci ha legato per nove mesi, potranno anche tagliarlo, ma ci legherà sempre.
Amo la vita, anche se non è quella che vorrei. Amo i bambini, perché in loro c’è quello che nei grandi non c’è: l’essere spontanei, l’innocenza allo stato puro.
L’allegria e la tenerezza che brillavano negli occhi di Sereza si spensero sotto lo sguardo del padre, e il bambino chinò il capo. Il padre prendeva con lui sempre quello steso tono che Sereza ben conosceva e che aveva anche imparato a imitare: gli parlava – così sembrava a Sereza – come se si fosse rivolto a uno di quei ragazzi immaginari che si trovano nei libri e che non somigliano ai veri ragazzi. E Sereza si sforzava, quand’era col padre, di parere uno di quei ragazzi dei libri.
Gli occhi dei bambini sono i nostri sogni più belli.