Mirko Badiale – Figli e bambini
Tutto ciò che non impariamo dai nostri genitori ce lo insegnano i figli.
Tutto ciò che non impariamo dai nostri genitori ce lo insegnano i figli.
Essere figli non è affatto semplice, vorrei ritornare bambina per piangere senza capire e sorridere dopo aver visto un abbraccio.
Occorre almeno una notte per crescere di un solo giorno e non vedo nell’umanità alcuna presenza d’alba.
Di cose belle nella vita ne ho viste tante, ma come il sorriso e il volto di mio figlio mai. Di cose ne ho imparate tante, ma quello che insegna la loro innocenza, la loro semplicità e quel senso di fare le cose privo di convenienza, niente altro potrà insegnarcelo. Perché essere madre o padre è una gioia e una grande responsabilità. Ma è anche un cammino pieno di valori, umiltà e di insegnamento reciproco.
Protestavo ogni giorno. Protestavo nel vedere i bambini negri come decollati dai colletti inamidati, con vestiti e stivaletti dai colori sgargianti, pulire le sputacchiere di uomini freddi che parlano come anitre.
Il genitore che cresce il proprio figlio sotto una campana di vetro, al momento dell’impatto con la realtà che la porterà a rompersi, vedrà scagliarglisi addosso i pezzi che hanno avuto origine da un amore non sano verso quel fanciullo che improvvisamente è cresciuto.
Il più bel regalo che l’uomo possa conoscere è il frutto della riproduzione della propria materia; i figli.Essi sono la panacea e il traguardo più significativo a cui ognuno può ambire; svegliarsi al mattino e sentire la pelle del corpo rabbrividire dalla meraviglia che la vista ci offre: i tratti, lo sguardo, il respiro, il corpo di ciò che l’uomo è capace di “creare”: il proprio figlio, la propria figlia come risultato di un concentrato d’amore disinteressato, candido, astrale, che supera la logica della ragione e che “dovrebbe pervadere ogni singolo centimetro della materia di cui siamo fatti” per entrare in assonanza con la frequenza della nostra creatura nel più bello dei viaggi che un genitore può affrontare con il frutto ed il significato della sua permanenza terrena: “il viaggio dell’amore”.