Barbara Brussa – Figli e bambini
Un fiore di rara bellezza, a cui è stato reciso il gambo: ecco come immagino un bimbo al quale è stata strappata l’infanzia.
Un fiore di rara bellezza, a cui è stato reciso il gambo: ecco come immagino un bimbo al quale è stata strappata l’infanzia.
Una mano tesa, nel vuoto del bisogno, può arrivare a toccare l’anima.
Quando si spegne il fuoco della passione, sopraggiunge il gelo di una noia mortale.
Coltiva sempre il bene nei tuoi figli, non permettere mai che tra di lori vi sia gelosia. L’eguaglianza tra di loro è un insegnamento che nel tempo diverrà un unione indissolubile.
Ciao Ma, come si sta là? Troppi anni son passati da quando non ci sei più, eppure mi sembra ieri che sei andata lassù. Perché? Come mai sembra che il tempo si sia fermato? Come mai il mio dolore è uguale se non più intenso e il mio cuore non si è rassegnato? Come mai sento ancora così tanto la tua mancanza? Dicono che il tempo allevia le ferite. A me non sembra proprio possibile. Mi manchi ancora tremendamente, mi manchi da sempre. Hai lasciato dietro te un vuoto incolmabile, un vuoto palpabile. Hai lasciato dietro te una vita ancora da vivere, piena di esperienze uniche. Vorrei che tu fossi qui, vorrei che vedessi i tuoi nipoti, vorrei che condividessi con me, con noi, il tuo tempo, il tuo broncio, il tuo sorriso, il tuo sguardo di disapprovazione sempre sul tuo viso. Vorrei che la vita fosse andata in maniera diversa, vorrei che tu non ti fossi persa in discussioni inutili, in rimproveri sterili. Vorrei che mi avessi amata di più, accettata di più, rispettata di più, nelle mie scelte, nelle mie strade percorse, nelle mie indecisioni, nelle miei prese di posizioni. Vorrei molte cose, ma ormai tutto si è compiuto, tu non ci sei più in questo mondo a te ormai sconosciuto. Arrivederci Ma.
Non sono le parole a regalare emozioni, ma il fruscio dell’anima, che fa fluttuare parole statiche, rendendole vive.
Una volta mio padre mi disse: “scusa se sono troppo apprensivo, ma è solo troppo affetto”; ora io mi chiedo quale genitore che ama il proprio figlio lo vorrebbe rinchiuso in una “campana di vetro”? Un buon genitore dovrebbe insegnare al figlio a fare a meno di lui.