Micaela Fantauzzi – Figli e bambini
La propria madre non si sceglie, ma si accetta sempre!
La propria madre non si sceglie, ma si accetta sempre!
Se ti è possibile dai a tuo figlio la tua stessa possibilità: “nascere”.
Dedicata a quei bambini che non assaporano la vita, che non sanno cosa sia il Natale, che non vivono la pace della Pasqua, dedicata a quegli angeli che non si nutrono quando hanno fame e si dissetano quando trovano l’acqua. Dedicata a voi, prede di mosche e zanzare, vittime dell’indifferenza umana, che benché maltrattati, mal nutriti, portare nel cuore vivo il significato forte dell’amore di Dio. Siete l’esempio per il mondo intero.
Se urli troppo ad un figlio che ha un buon udito, finirà per non sentirti.
Chiedere ad un neonato di sorridere è un dilemma, prima di venire al mondo era con gli angeli, ora si trova sulla terra con due genitori con mille difetti, in un ambiente nuovo, dove per esprimersi serve piangere, per ottenere qualcosa deve piangere, dove le necessità sono l’unico obiettivo… Può sorridere per riflesso, potrà sorridere appena dimenticherà il paradiso appena lasciato.
Se finisse veramente il mondo vorrei dire a mio figlio che lui è la cosa più bella che la vita mi ha regalato. Un premio? Un regalo? No non proprio, Ma una parte di me che continuerà a vivere oltre me. Lui è il mio sorriso quando non ha forza di nascere, la luce dei miei occhi quando la mia strada si fa buia. Il calore in una fredda notte solitaria, la vibrazione dell’anima quando ti senti morto, la mia bussola quando sono persa, il mio contenuto quando sono vuota. Lui l’essere più bello e grande di qualsiasi altro essere. Lui come ogni bambino vanta della capacità di saperti ripagare con un semplice sorriso ogni dolore, ogni arrabbiatura è quella capacità che purtroppo crescendo spesso perdiamo. A lui e per lui sprecherei le mie ultime parole per dirgli amore mio sei e sarai sempre l’unico uomo che conta per me.
Restare bambini nell’anima con la maturità e l’esperienza di un adulto è la fortuna più grande che c’è.