Roberto Vecchioni – Figli e bambini
Sognare è facile. Il difficile è camminare.
Sognare è facile. Il difficile è camminare.
Ama tuo figlio. Piangi quando lui non c’è. Sorridi quando lui c’è. Lui ama te.
Mentre tutti vanno, lui resta! Mio figlio è la mia vita, ora e sempre!
Accanto a me c’è mio padre. Non è bigotto, non è fanatico, non è cattivo. È un uomo rispettabile e rispettato. Mi picchia se non obbedisco ai suoi ordini, mi ha addestrata all’obbedienza e alla sottomissione. Mi ha riempita di pugni per obbligarmi a sposare l’uomo che sale sugli scalini davanti a me.
Dico: “Certo, Mamma. Scusami, ho un sonno tremendo.” Mi metto a letto e prima di addormentarmi parlo mentalmente a Lucas, come faccio da molti anni. Quello che gli dico è più o meno la stessa cosa di sempre. Gli dico che se è morto, beato lui, e che vorrei essere al suo posto. Gli dico che gli è toccata la parte migliore e che sono io a dover reggere il fardello più pesante. Gli dico che la vita è di un’inutilità totale, è nonsenso, aberrazione, sofferenza infinita, invenzione di un Non-Dio di una malvagità che supera l’immaginazione. Sarah non la rivedo più. Certe volte mi sembra di riconoscerla per strada, ma non è mai lei.
Un bambino che oggi ama gli animali, domani sarà un uomo che darà un grande valore alla parola amore.
Nel sorriso di un bambino è racchiusa tutta la purezza e l’innocenza insita nell’umanità, non spegniamolo mai e non permettiamo agli altri di farlo.