Anna De Santis – Figli e bambini
Er core mio l’avete fatto a pezzi, un po’ per uno ve l’ho dato, nun me lo trattate tanto male, un giorno che me serve tutto intero va recuperato.
Er core mio l’avete fatto a pezzi, un po’ per uno ve l’ho dato, nun me lo trattate tanto male, un giorno che me serve tutto intero va recuperato.
Nun te fidà troppo de chi se lagna, prima o poi te se magna.
Madre e figlia, un legame straordinario, a volte complicato.
Anche io sono stufa, stufa, stufa di essere sempre sola, stufa che mi parli come se fossi la figlia della portinaia. Vorrei che mi guardasse come le altre madri guardano i propri figli, vorrei che la sera rimanesse accanto al mio letto per parlare prima di spegnere la luce, senza avere l’impressione che si posizioni come se seguisse un copione e avesse imparato le battute a memoria.Non voglio parlarle perché non ascolta, perché ha sempre l’aria di pensare ad altro, di essere persa nel suo mondo.Non voglio parlarle perché non sa più chi sono, perché sembra sempre domandarsi che cosa la leghi a me, quale sia il nostro rapporto.
Sognate bambini, sognate, perché la realtà spesso sarà il vostro peggior incubo. Sognate bambini, sognate, il mondo da adulti vi farà schifo. Sognate bambini, sognate e siate liberi, felici e di rimanere tali il più a lungo possibile, Poiché un giorno vi sveglierete rimpiangendo l’innocenza di quell’età. Sognate bambini, sognate di non crescere mai.
Mamma, il regalo più bello che ho avuto nella mia Vita.
I figli sono come le lacrime della luna, se non le riscaldi con l’affetto si rischia di perderli nella sabbia e nel frastuono di un sogno che prima o poi cadrà.