Giuseppe Donadei – Filosofia
Più sottile è il confine tra giudicare e farsi un opinione, e più vasta dovrà essere l’intelligenza per saperlo distinguere.
Più sottile è il confine tra giudicare e farsi un opinione, e più vasta dovrà essere l’intelligenza per saperlo distinguere.
Cadere è brusco, se non si ha voglia di rialzarsi è distruttivo, se ci si trova meglio cosi qualcosa non andava già prima.
Io ho un solo amico, è l’eco: e perché è mio amico? Perché io amo il mio dolore e l’eco non me lo toglie. Io ho un solo confidente, è il silenzio della notte. E perché è il mio confidente? Perché il silenzio tace.
È dannatamente difficile spegnere un pensiero, un chiodo fisso come un tintinnio martellante, incessante che ti sconvolge l’equilibrio a tal punto che non sai mai se devi curare la mente o il cuore. Ci sono pensieri che accarezzi, pensieri dai quali fuggi e poi ci sono pensieri con i quali devi convivere, ma nessuno ha mai imparato a smettere di pensare.
Lo stereotipo del concetto è la linea che separa l’allusione del conoscere da quella del sapere.
Un amico non è nient’altro che l’altra parte di noi. A questo proposito conviene avere meno amici possibile per riconoscersi al meglio. Averne tanti o troppi porta alla falsità, la quale porta alla futura solitudine.
Facciamo un patto?Io rido se ridi tu… immaginavo.