Tito Livio – Filosofia
Ferox gens nullam esse vitam sine armis rati.Popolo feroce, incapace d’immaginare che la vita senza le armi fosse qualcosa.
Ferox gens nullam esse vitam sine armis rati.Popolo feroce, incapace d’immaginare che la vita senza le armi fosse qualcosa.
Chi volesse imparare a volare, deve prima imparare a: a camminare, e andare e saltellare.Il volo non si impara a volo.
Amo vivere col dubbio di morire.
Non sarà la mia sofferenza che farà sì che gli altri mi amino di più.
La complessità in un uomo, è un percorso evolutivo. L’elementarità, è un vicolo cieco.
Cose, come per esempio la grandezza, la sanità, la forza e, in una parola, della sostanza di tutte le cose, di ciò che ciascuna è. La verità di esse si contempla forse mediante il corpo o avviene che chi di noi si accinge più degli altri e con più accuratezza a pensare ciascun oggetto della sua indagine in sé, costui si avvicina il più possibile alla conoscenza dell’oggetto? E potrà farlo nel modo più puro chi si dirigerà verso ciascun oggetto, il più possibile, con il solo pensiero, senza intromettere nel pensiero la vista e senza trascinarsi dietro con il ragionamento alcun altro senso, ma utilizzando solo il puro pensiero di per se stesso, andrà a caccia di ciascuno degli enti in sé nella sua purezza, dopo essersi liberato il più possibile da occhi, orecchie e, a parlar propriamente, da tutto il corpo, perché turba l’anima e non le consente di acquistare verità e intelligenza, quando comunica con essa. Non è forse costui, Simmia, se mai altri, che coglierà l’essere? È straordinariamente vero, disse Simmia, ciò che dici, Socrate.
Ci sono occhi che guardano oltre i recinti prima di specchiarsi nei propri labirinti.