Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Filosofia
L’amore, come la morte, cambia tutto.
L’amore, come la morte, cambia tutto.
Dopo che ho pianto ho maggiore sensibilità e vedo il mondo più bello!
La solitudine e l’ozio alla lunga possono portare al noia, ma senza l’ozio… forse la solitudine se non porta alla depressione porta alla meditazione!
Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri; proteggendo gli altri si protegge sé stessi.
Non vorrei mai chiamarti pazzo, per quello a cui non puoi arrivare o non vuoi intendere, nella mia onestà cercherò almeno di farti capire questa frase.
Chi di noi dà ascolto all’inno del ruscello quando parla la tempesta?
Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo; e ciò che di esso appena oltrepassa il piacere non si protrae molti giorni nella nostra carne. Le lunghe malattie poi arrecano alla carne più piacere che dolore.
Dopo che ho pianto ho maggiore sensibilità e vedo il mondo più bello!
La solitudine e l’ozio alla lunga possono portare al noia, ma senza l’ozio… forse la solitudine se non porta alla depressione porta alla meditazione!
Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri; proteggendo gli altri si protegge sé stessi.
Non vorrei mai chiamarti pazzo, per quello a cui non puoi arrivare o non vuoi intendere, nella mia onestà cercherò almeno di farti capire questa frase.
Chi di noi dà ascolto all’inno del ruscello quando parla la tempesta?
Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo; e ciò che di esso appena oltrepassa il piacere non si protrae molti giorni nella nostra carne. Le lunghe malattie poi arrecano alla carne più piacere che dolore.
Dopo che ho pianto ho maggiore sensibilità e vedo il mondo più bello!
La solitudine e l’ozio alla lunga possono portare al noia, ma senza l’ozio… forse la solitudine se non porta alla depressione porta alla meditazione!
Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri; proteggendo gli altri si protegge sé stessi.
Non vorrei mai chiamarti pazzo, per quello a cui non puoi arrivare o non vuoi intendere, nella mia onestà cercherò almeno di farti capire questa frase.
Chi di noi dà ascolto all’inno del ruscello quando parla la tempesta?
Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo; e ciò che di esso appena oltrepassa il piacere non si protrae molti giorni nella nostra carne. Le lunghe malattie poi arrecano alla carne più piacere che dolore.