Anna Pavliv – Filosofia
Un amico non è nient’altro che l’altra parte di noi. A questo proposito conviene avere meno amici possibile per riconoscersi al meglio. Averne tanti o troppi porta alla falsità, la quale porta alla futura solitudine.
Un amico non è nient’altro che l’altra parte di noi. A questo proposito conviene avere meno amici possibile per riconoscersi al meglio. Averne tanti o troppi porta alla falsità, la quale porta alla futura solitudine.
La consapevolezza di conoscere se stessi può portare ad un’errata interpretazione del suo io. Consapevole di essere un’incognita, potrò realmente riuscire ad incontrarmi?
Arriva un momento in cui ci accorgiamo che alcune cose non erano come pensavamo o ci hanno indotto a credere ma abbiamo già perso i collegamenti che contano.
Se non avessimo mai veduto le stelle, e il sole, e il cielo, nessuna delle parole che abbiamo detto sull’universo sarebbe stata mai pronunciata. Ma ora la visione del giorno e della notte, e dei mesi e dell’evolvere degli anni, ha creato il numero, e ci ha dato una concezione del tempo e il potere di indagare sulla natura dell’universo; e da questa sorgente abbiamo tratto la filosofia, di cui un bene maggiore non fu e non sarà mai donato dagli dei all’uomo mortale.
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Una società che non guarda al suo futuro è come un albero che si rifà soltanto i propri cicli finché non invecchia.
Il mio cervello si è trasformato in una telecamera, perché il cuore potesse rivedere in qualsiasi momento il più bel film mai girato sulla faccia della Terra.