Friedrich Wilhelm Nietzsche – Filosofia
La mia più cara cattiveria e arte è che il mio silenzio abbia imparato a non tradirsi nel tacere.
La mia più cara cattiveria e arte è che il mio silenzio abbia imparato a non tradirsi nel tacere.
Se volessi fare un’esperienza, vorrei trovare nuove emozioni che conducono a me stesso.
Non sempre i morti hanno gli occhi chiusi. A volte li hanno spalancati.
Le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e nei corridoi delle case popolari e sussurrate nel suono del silenzio.
Per chi dunque si occupi di passioni e di contese e in esse si affligga, inevitabilmente tutte le sue opinioni saranno mortali, e neanche il più piccolo particolare trascurerà per diventare il più possibile mortale, incrementando appunto tale parte: chi invece si è occupato dello studio della scienza e delle riflessioni sulla verità ed ha esercitato soprattutto questa parte di se stesso a riflettere sulle cose immortali e divine, se viene a contatto con la verità, è assolutamente necessario che, per quanto sia ammesso dalla natura umana, prenda parte dell’immortalità, senza trascurarne neppure una parte, e, come colui che venera una divinità e mantiene in ordine il divino che abita in sé, sia particolarmente felice.
La mente è una macchina di finzioni.
Non fu Dio a creare il mondo, ma il Potere che sfuggì a lui; infatti, nel mondo, tutto si basa sulla tendenza ad avere il potere, in ogni livello della natura. La cieca sete per il potere crea sofferenza, allora Dio mandò Gesù per alleviare l’effetto venefico del Potere, e gli insegnamenti del Cristo riuscirono per un po’ a farlo, ma poi gli uomini se ne dimenticarono e tutto ritornò da capo. Così ora Dio può solo limitarsi a preparare il Paradiso per accogliere le anime degli uomini, per far dimenticare loro le sofferenze patite vivendo.