Giuseppe Catalfamo – Frasi su animali
Un coccodrillo che piange non è detto sia triste…Una iena che ride non vuol dire sia felice…esattamente come l’uomo.
Un coccodrillo che piange non è detto sia triste…Una iena che ride non vuol dire sia felice…esattamente come l’uomo.
Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata.
Grida di doloreNuvole nere solcano il cielo,come le cime tempestose.È immenso il mio doloreperché infinito è il mio amore!…Ti amo tanto “cagnaccia” della mia vitaamica della mia povertà.Guardo dall’altodi questa grande montagnae, grido al vento il mio doloreil twestimone è il mio “Signore”che prego con fervore…che dia pace e gloriaalla tua sofferenza,e alla mia che sei “unica”amica della vita mia!…Tremano le mie membraal solo pensiero di perderti,trema il mio cuorema è giusto che sia così!…Si squarci il cielo…Aprite le porte al Paradiso,c’è un cane Santoche anela entrare,per trovare finalmentela pace e il “così sia”…
D’intelligenza canide mai si scriverà esaustivamente.Di demenza umanoide con pochi zapping si satura la mente.
Il “rispettabile pubblico” umanamente unanime è sempre indignato.Sono un milione sul suolo nazionale gli assassini di quella che loro definiscono “selvaggina”.Quando la stagione venatoria è chiusa 150.000 dicono “pool” per trucidare bestiole attonite e smarrite liberate da una celletta.Il “rispettabile pubblico s’indigna”.Sono 500.000 in Italia che conoscono luoghi preposti o praticano scommesse sul combattimento fra cani e sulle corse illecite d’auto e moto.Il “rispettabile pubblico” s’indigna e accusa.Decine di migliaia sono i pluri-ottantenni abbandonati in fatiscenti ospizi con prole che tranquillamente sereni vivono nella casa dei genitori.Il “rispettabile pubblico” cade dalle nuvole e indignato stenta a credere.Una persona su 7 ha un amico, un parente o se stesso ne ha fatto o fa uso di cocaina.Il “rispettabile pubblico” indignato e stizzito minaccia rappresaglie.”Smettila, rispettabile pubblico. Sei finto e ipocrita”.
Se hai la coscienza sporca, lavati!
A volte, anzi troppe volte, mi chiedo: perché questa cattiveria gratuita verso i nostri simili? Perché trovare gente permalosa, ignorante? Eppure non costa molto essere più umili, e umani soprattutto. Forse è per quello che amo di più gli animali, perché mi danno quello che un essere umano non riesce a dare: onestà, non vittimismo! Umiltà, e non cattiveria, gli animali non sono invidiosi a tal punto da fare del male. Dovrò farmene una ragione? Mai e poi mai.