Fausto Toccaceli – Frasi sulla Natura
Guardo in alto, sono uccelli, fermo lo sguardo e sono foglie: effimera presenza e fissa verità. Calda e vellutata al tatto, merda di uccello si schianta sul mio collo.
Guardo in alto, sono uccelli, fermo lo sguardo e sono foglie: effimera presenza e fissa verità. Calda e vellutata al tatto, merda di uccello si schianta sul mio collo.
L’autunno è arrivato puntuale: la primavera dei romantici un po’ malconci.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Un raggio di sole impiega otto minuti e venti secondi nel percorrere centocinquanta milioni di chilometri per scaldarti la pelle. Almeno un grazie, no?
Ogni luogo ha qualcosa di bello, o di brutto, da offrire.
Il sole tramonta e il giorno si arrende alla sera. Tutto si attenua. Anche i colori si nascondono.
La rosa bagnata di rugiada assomiglia al tuo viso bagnato di lacrime. Ed io sono il sole che le asciuga, amore mio.