Michele Gentile – Guerra & Pace
Un Re che non vuole più combattere è il miglior suddito della pace.
Un Re che non vuole più combattere è il miglior suddito della pace.
Paura fino ad impazzire, il corpo trema senza sosta, il respidro non risponde al comando, il cuore rulla fino a fracassare le costole, gli occhi non vedono o non vogliono vedere l’orrore che c’è tutto intorno, le orecchie cedono ai continui boati, la mente è inerte in balia del nulla. Un fischio straziante stride a pochi centimetri risparmiando una vita ma polverizzandone un’altra. Gli occhi si sporcano del sangue dell’altro e il cervello fatica a sentirsi fortunato.L’inferno, l’incubo e poi ancora l’inferno si susseguono per ore, giorni e notti e poi la fine…Tutto tace e tutto fa baccano.Centinaia o forse migliaia hanno pagato con la vita o peggio con la morte, la loro tragica morte prematura, i capricci di un popolo o peggio di un singolo uomo.
La guerra rende orgogliosi i forti, la pace fortifica i deboli.
Per me non esiste la guerra dei sessi, per me esiste la guerra contro la stupidità.
Quando qualcuno uccide un poliziotto dicono che è colpa di una canzone. Che musica ascoltavano quando hanno bombardato l’Iraq?
E sono una fiamma che trema, nel vento che tace. Una luna che porge la sua mano a chi s’inchina poco prima di conoscere il sole.
In tempi di pace l’uomo guerriero si scaglia contro se stesso.