Angelo Mobilia – Guerra & Pace
Può darsi che non esisto, ma non si avvedono che il loro mondo è falso.
Può darsi che non esisto, ma non si avvedono che il loro mondo è falso.
Quando si dichiara una guerra la prima vittima è la verità.
È l’idea della pace eterna che ci toglie la pace.
Non pensare mai di abbattermi. Cado per riperdere le forze mi rialzo e ti combatto. Ho sette vite come i gatti quando finiranno faro un prestito, ma tu vai giù.
Ti chiedo basta mondo…Ti chiedo basta di scherzare con il fuoco…Ti chiedo basta con la sofferenza…Ti chiedo basta di commettere sempre gli stessi erroriper poi scontarli con il sangue…con guerre,violenze,Ti chiedo basta di soffrire mondo troppa e l’atrocità umana,troppa e la cattiveria…Ti chiedo basta perché sono stanco del male che regna…stanco del dolore che regna ogni giorno nel tuo mondo…Ti chiedo solamente basta…
“Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato”. Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…” il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l’ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati”.
Può capitare, è accaduto certamente.Nuovamente succederà che le forze dell’ordine ricevano l’ordine di creare disordine per riordinare.