Luca Goldoni – Guerra & Pace
Tra una strage e l’altra le emozioni si raffreddano.
Tra una strage e l’altra le emozioni si raffreddano.
Eppure nulla alimenta l’oblio più di una guerra, Daniel.
La pace è ovunque, se intorno a noi c’è amore.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.
Non si uccide per orgoglio, non si uccide per un Dio, non si uccide e basta.
Non potremo mai avere la pace nel mondo e tanto meno nelle nostre case, finché non la troveremo nelle nostre menti.
– Quando parlo di soldati, intendo i soldati di fanteria, i malvestiti, i laceri, i sudici, i buffi e miserabili soldati di fanteria. Le altre armi, che hanno preso magnificamente parte alla guerra, non hanno contribuito a formare l’odierna mentalità del popolo, balzata fuori dal tormentoso crogiolo della fanteria.