Francis Bacon (Francesco Bacone) – Guerra & Pace
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.
Fare una guerra è la cosa più semplice del mondo. È quando si vuol fare la pace che cominciano i guai.
La guerra finirebbe se i morti potessero ritornare.
La mia quiete è sempre preludio di una rivoluzione.
Molti uomini sono come la sabbia in un pugno. Più lo stringete meno ve ne rimarrà e allora, lasciate il pugno semi aperto cosi da trattenere più sabbia e lui non andrà da nessuna parte e una volta che la sabbia indurisce è risaputo diventa solida roccia.
Spengo la guerra per un po’, mi nascondo in trincea, aspetto, in agguato. Non mi interessa di combattenti e reduci quando si fa lotta per la sopravvivenza, ché in qualche modo bisogna zoppicare. Ho mille strumenti di tortura. Stasera, che pena m’infliggo?
La pace è meravigliosa.