Alessandro Manzoni – Ipse dixit
“Carneade! Chi era costui?”, ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone.
“Carneade! Chi era costui?”, ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone.
Come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l’erbe del prato.
Ringrazio il presidente del Consiglio che, nonostante tutte le cose importanti che ha da fare, trova sempre un minuto per me, è davvero carino.
Mi sento prima di tutto un narratore. Per questo motivo, tutte le volte che ho scritto una storia, la considero già terminata; visto che con i disegni mi devo semplicemente divertire.
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Il gran segreto di chi non ama fare figuracce è quello di non copiare le frasi degli altri… e soprattutto senza modificarle, neppure nei puntini… di sospensione…
Se è troppo bello per essere vero… è probabilmente un imbroglio.