Silvio Berlusconi – Ipse dixit
Sto benissimo, sono gagliardo come un ventenne.
Sto benissimo, sono gagliardo come un ventenne.
Lo senti questo profumo, Costanzo? Sono in odore di santità!
Un nome deve essere la descrizione dei sentimenti, il riassunto di una vita, l’indice di un’esistenza, la carta di identità di una persona, il salve di un individuo, la traduzione a lettere di tutto quello che siamo.Dentro un nome ci si deve riconoscere, ci si deve sentire raccontati, ci si deve girare con interesse quando lo si sente, lo si deve pronunciare col cuore quando ci si nomina, lo si deve sentire proprio prima con l’orecchio, poi con il resto del corpo.Per questo non potrò mai chiamarmi con un nome che piaceva ai miei genitori prima ancora che mi conoscessero.
Un tempo m’intressò la teologia ma da tale fantastica disciplina (e dalla fede cristiana) mi sviò per sempre Schopenhauer, con ragioni dirette, Shakespeare e Brahms, con l’infinita varietà del loro mondo.
Il segreto del mio successo è che dico sempre tutto quello che gli altri si limitano a pensare.
A cena? Con Pecoraro Scanio.
Una parte della sinistra vuole le coppie di fatto gay: non voglio culattoni!