Alexandre Cuissardes – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Gli italiani hanno fame di pane, Berlusconi ha fame di sottane.
Gli italiani hanno fame di pane, Berlusconi ha fame di sottane.
La vita è sacra per la chiesa, è sacra per chi per mestiere o principio difende anche quella degli indifendibili. A parole lo è anche per quelli per i quali nei fatti non lo è affatto. La vita è sacra per chi ha una bella vita, magari vissuta bene anche a spese della vita degli altri. Ma in troppi dimenticano che la vita è sacra anche per chi se la toglie. Ogni suicidio è una precisa accusa a qualcuno, non una generica accusa a qualcosa.
L’Italia affonda. Il Paese è in recessione. La gente non ce la fa più, si moltiplicano suicidi, furti e rapine. Per evitare lo sfascio totale, il governo dia un grande segnale. Non è tempo di palliativi, bisogna dare grandi incentivi. Non più sacrifici, ma benefici.
Noi non possiamo cambiare il destino, ma se se imprechiamo e lo malediciamo rischiamo di farlo incazzare e vederci affidare dal “nostro destino” ad un destino peggiore.
Se continuiamo a cercare governanti perfetti o da sputtanare e cercare di gettare giù come birilli, avremo sempre o bugiardi che mascherano la loro umana imperfezione oppure gente che sapendo di rischiare ogni giorno di essere scaricata cercherà di arraffare più che può nel più breve tempo possibile.
Il popolo italiano ama i suoi Santi e i suoi eroi in un modo molto particolare. Ai suoi occhi un Santo e un eroe sono la stessa cosa. Non vi è per lui nessuna differenza fra San Francesco d’Assisi e Garibaldi. […] Esso ama San Francesco per la sua povertà e la sua umiltà, per i suoi piedi nudi e la sua barbetta piena di fili d’erba come i nidi degli uccelli, ed ama San Bernardino da Siena per la sua eloquenza semplice ed affettuosa, per le sue parole dialettali, […] Esso ama San Rocco perché non temeva di toccare con le sue mani bianche gli orrendi bubboni neri degli appestati, e ama Garibaldi perché era bello, biondo, vestiva una camicia rossa e, sui campi di battaglia guidava a cavallo, un cavallo tutto bianco, le sue schiere di giovani biondi, belli, buoni, vestiti di camicie rosse.
L’Italia è un tale paese di ignoranti che basta avere una laurea o aver frequentato un Master per sentirsi chi sa chi. Per non parlare dei rappresentanti del mondo accademico.