Samuel Beckett – Lavoro
Lavoro con incapacità e impotenza.
Lavoro con incapacità e impotenza.
Ci hanno rubato i sogni, ci hanno rubato la dignità, ci hanno ingannati… noi che dovevamo essere la generazione privilegiata quella che nn avrebbe mai capito la gente del dopo guerra… guardiamo il mondo intorno a noi e vediamo macerie anche se di bombe nn ne sono cadute.
Ci vorrebbe qualche buon magistrato che indagasse bene sui vari intrallazzi che hanno fatto, per far emergere una società dal nulla.
Ogni cosa inizia laddove finisce l’entusiasmo, per far posto a impegno e dedizione, accompagnati dalla passione.
Il senso di quello che si fa si scopre dopo averlo fatto.
Nessuno odia il suo lavoro così cordialmente come il contadino.
La fame nel mondo brulica come i vermi, come i lombrichi. Ci sono popoli ricchissimi, che non sanno neanche dove sta di casa la fame, ma c’è l’India, l’Africa e la Basilicata che lo sanno dove sta di casa, la fame! (da “Io speriamo che me la cavo”)