Ingeborg Bachmann (Ruth Keller) – Lavoro
Scrivere significa vivere di uno strano lavoro che non si può pretendere che la società ritenga utile e necessario.
Scrivere significa vivere di uno strano lavoro che non si può pretendere che la società ritenga utile e necessario.
Non spetta a me giudicare ma so per certo che il prescelto per questo compito andrà al di là delle convinzioni sociali.
Un uomo incapace di avere visioni non realizzerà mai una grande speranza né comincerà mai alcuna grande impresa.
Anche sul lavoro i meno furbi sopportano il peso maggiore.
Un disegnatore è sempre in cerca di idee, come un maiale è sempre in cerca di tartufi.
Il mio lavoro spesso non piace a chi mi comanda. Se comando io spesso i miei dipendenti non mi obbediscono. Mi licenzio spesso nei due casi. Per lo stesso motivo né chiedo elemosina né la faccio. Alla lotteria non vinco. La fiducia in me stesso è incrollabile, ma non ho speranze. Mi piace essere, ma non è un lavoro.
Chiunque abbia detto che il lavoro nobilita l’uomo evidentemente non ha mai lavorato.