Chiara Micellone – Libri
Se si scrive per istinto, non si scrive per talento. E quando è istinto non è intento.
Se si scrive per istinto, non si scrive per talento. E quando è istinto non è intento.
Ho un amore che mi prende stomaco, reni, intestino e fegato. Ho qualcosa che brucia e che consuma.
E più di tutto mi infastidisce chi pretende di insegnarci la vita e la sua freddezza, non conoscendo la nostra storia, non sapendo neanche la metà di ciò che hanno visto i nostri occhi. Non sempre chi decide di aprire il proprio cuore non conosce il mondo, anzi lo conosce fin troppo bene, ma non si rassegna a non amare. Si rassegna ad accettare la vita ed è coraggioso, molto più di quanto possa sembrare.
Studiamo quello che osserviamo ma ciò che vediamo non sempre esiste.
Il punto di fuga è quello da cui partono infinite linee: basta seguirle, per scoprire altrettante realtà, dimensioni, mondi. Non è solo un modo per fuggire, ma anche per capire quanto siano risibili le cose che ci sembrano assolute, se appena le guardiamo da lontano. E tornare, serve a riguardarle da vicino con occhi diversi.
Come diceva Rimbaud le storie iniziano in mille modi diversi, belli, originali anche, ma finiscono tutte, sempre, allo stesso modo: per una squallida, onesta, per niente originale mancanza d’amore.
Il buon gusto ostentato è di cattivo gusto.