Gianluca Frangella – Libri
Era assai bello leggere quel libro che il vento, curioso di conoscere la fine, a dispetto, sfogliava le pagine ancor prima di me.
Era assai bello leggere quel libro che il vento, curioso di conoscere la fine, a dispetto, sfogliava le pagine ancor prima di me.
Scrivere è un urlo silenzioso, un riservato egocentrismo, una timida vanità.
Perché sbaglio sempre a calcolare il peso delle cose. Ogni volta ti tocca indovinare se una cosa è pesante o leggera, specialmente quelle dentro di te, e indovini sbagliato…
Non è vero che non credi all’amore, mamma. Ci credi tanto da straziarti perché ne vedi così poco, e perché quello che vedi non è mai perfetto. Tu sei fatta d’amore. Ma è sufficiente credere all’amore se non si crede alla vita?
Le suggerì, inoltre, di scrivere una testimonianza che un giorno potesse servire per portare alla luce il terribile segreto che stava vivendo, affinché il mondo venisse al corrente dell’orrore che avveniva parallelamente all’esistenza pacifica e ordinata di quelli che non volevano sapere, di quelli che non potevano restare ancorati all’illusione di una vita normale, di quelli che non potevano negare, di quelli che stavano a galla sopra un mare di gemiti, ignorando, contro ogni evidenza, che a pochi isolati dal loro mondo felice c’erano gli altri, quelli che sopravvivono o muoiono dalla parte buia.
L’ispirazione non da preavvisi.
Scrivere bene una vita è difficile quanto viverla.