Carlo Peparello – Libri
Uno scrittore vive dei propri pensieri e alimenta quelli degli altri.
Uno scrittore vive dei propri pensieri e alimenta quelli degli altri.
Quando arrivo in cima al Picco della Desolazione e tutti se ne vanno sui muli e io resto solo mi troverò faccia a faccia con Dio o Tathagata e scoprirò una volta per tutte qual è il significato di tutto questo esistere e soffrire e andare avanti e indietro per nulla.Ma invece m’ero trovato faccia a faccia con me stesso, niente liquori, niente droga, nessuna possibilità di trucchi ma faccia a faccia col vecchio e odioso Duluoz Io e più di una volta ho pensato che ne sarei morto, che avrei sospirato di noia, o mi sarei buttato giù dalla montagna, e invece i giorni, anzi le ore si trascinavano e ionon avevo il fegato per un tuffo del genere, dovevo attendere e arrivare a guardare in faccia la realtà.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d’uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Non importa quanti libri tu abbia letto; l’importante è quanto tu sia arrivato lontano.
A partire da quell’estate, le nostre strade si sarebbero divise e, malgrado le nostre promesse e le amabili bugie che ci eravamo venduti da soli, sapevamo che il vincolo che ci aveva uniti non avrebbe tardato a dissolversi come un castello di sabbia in riva al mare.
Fiducia: La fiducia è il cemento di un rapporto tra due persone, ciò che tiene unite e solide le basi della casa che due costruiscono. È quella tensione dell’anima verso colui con cui ci si relaziona che permette un dialogo sereno, aperto, confidenziale.Per fidarsi occorre buttarsi per primi, fare il primo passo e, dopo aver conosciuto la persona, la fiducia dovrebbe scaturire spontaneamente. Se ciò non accade, è cosa grave.
Si struggeva dal desiderio di sapere cosa si agitasse in quel momento nell’animo di lui, in che modo egli pensasse a lei e se, ad onta di tutto, gli fosse ancora cara. Forse era stato gentile perché si sentiva a suo agio, eppure c’era stato quel non so che nella sua voce che non somigliava a un senso di agio. Non avrebbe saputo dire se, vedendola, egli avesse provato più gioia o più dolore, ma quel ch’era certo era che non l’aveva veduta con animo indifferente.