Sheila O’Flanagan – Libri
Sto per partire e vorrei che tu mi buttassi le braccia al collo e mi dicessi che mi ami.
Sto per partire e vorrei che tu mi buttassi le braccia al collo e mi dicessi che mi ami.
Si era svegliata. Batté le palpebre nell’oscurità impenetrabile. Spalancò la bocca e respirò con il naso. Batté di nuovo le palpebre. Sentì scorrere una lacrima, la sentì sciogliere il sale lasciato da altre lacrime. La saliva non le scendeva più in gola, il cavo orale era secco e duro. La pressione interna tendeva le guance. Era come se il corpo estraneo che aveva in bocca fosse sul punto di farle esplodere la testa. Ma che cos’era, che cos’era? Il primo pensiero concepito al risveglio era stato che avrebbe voluto sprofondare di nuovo. Sprofondare in quell’avvolgente abisso buio e caldo. L’effetto dell’iniezione che l’uomo le aveva fatto non era ancora finito, ma lei sapeva che il dolore incombeva, lo capiva dai lenti, sordi colpi che scandivano le pulsazioni e dal flusso spasmodico del sangue nel cervello. Lui dov’era? Era proprio alle sue spalle? Trattenne il respiro, rimase in ascolto. Non udì nulla, però ne percepiva la presenza. Come un leopardo.
Mi chiamo Anatolio. Non ho ancora due mesi. Mangio riso e latte ogni cinque ore. Tengo il posto di Raf mentre è via.
Sono i soldi a fare i libri, non gli autori.
Un libro è un amante: ti ama arricchendoti, donandoti se stesso senza pretendere nulla in cambio. Sta fermo li e aspetta l’attimo che sarà tra le tue mani per abbandonarsi alla tua passione.
Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l’impressione che si conoscano tutti bene fra loro.
In un libro trovi il tuo cielo di stelle e nuvole in cui viaggiare.