Federica Bosco – Libri
Ci si abitua in fretta all’essere amati e si dà per scontata la presenza di chi ci ama, pretendendo sempre di più in termini di tempo e dimostrazioni d’affetto. Fino a che quel qualcuno svanisce e si porta via pezzi di te.
Ci si abitua in fretta all’essere amati e si dà per scontata la presenza di chi ci ama, pretendendo sempre di più in termini di tempo e dimostrazioni d’affetto. Fino a che quel qualcuno svanisce e si porta via pezzi di te.
Stupido. Hai paura di addormentarti perché lei potrebbe non essere qui quando ti svegli.
Accanto alla strada correvano i fili della luce e del telefono. Portavano energia e parole sopra la sua testa. C’erano case e persone come marionette nel loro teatrino che quei fili aiutavano a muoversi e illudersi di vivere.
A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto. Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.Io sono Demon e la luna è mia madre.
Odiò tutto ciò che le fu possibile in quel momento. Odiò se stessa, il mondo, la sedia che le stava davanti, il termosifone rotto in uno dei corridoi, le persone perfette, i criminali. Era ricoverata in una clinica per malattie mentali e poteva provare sentimenti che gli esseri umani nascondono anche a se stessi: perché tutti siamo educati soltanto per amare, per accettare, per tentare di scovare una via d’uscita, per evitare il conflitto. Veronika odiava tutto, ma principalmente il modo in cui aveva vissuto: senza mai scoprire le centinaia di altre Veronike che dimoravano dentro di lei e che erano interessanti, folli, curiose, coraggiose, audaci.
Conosco il passato, ma non quello che accadrà.(cap. II – 4, 46)
Gli scrittori raccolgono pezzi di vetro colorati dispersi per il mondo, li mettono insieme e ne fanno un mosaico.