Erri De Luca (Enrico De Luca) – Libri
Se esiste un’alleanza tra femmina e maschio, io l’ho provata allora.
Se esiste un’alleanza tra femmina e maschio, io l’ho provata allora.
Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.Solo allora puoi giudicarne il carattere.
La creatura che mi passava davanti facendomi arrossire per la sua bellezza, aveva gli occhi pieni del suo mondo, non poteva vedermi. Io spalancavo i miei su di lei, sulle finestre che riflettevano il rosso della sera e mi facevo trasportare dalla felice vertigine del bambino che sogna di essere invisibile.
“Hai ancora voglia di lasciare la Contea, ora che il tuo desiderio di vedere gli Elfi è stato esaudito? “, Frodo gli chiese.”Sì, signore. Non so come spiegarlo, ma da ieri mi sento diverso. Mi sembra di vedere avanti a me, lontano. So che percorreremo una strada lunghissima verso l’oscurità; ma so che non posso tornare indietro. Non è per vedere Elfi, né draghi, né montagne che ora voglio… Non so nemmeno io che cosa voglio esattamente: ma ho qualcosa da fare prima della fine, qualcosa che si trova avanti a me e non nella Contea. Devo arrivare fino in fondo, signore, non so se mi capite”.
Si scostò di pochi centimetri per guardarmi, ma i suoi occhi non facevano niente per assecondare la mia decisione. Erano fuoco nero. Ardevano. “Perché?”, chiese di nuovo, a voce bassa e ruvida. “Ti amo. Ti voglio. Adesso”.”Aspetta, aspetta”, cercai di dire, aggirando le sue labbra.”Io no di certo”, mormorò.”Per favore”, esclamai.Con una smorfia si allontanò da me e rotolò sul fianco.
Mi ricordo di tutto, tranne che del momento in cui ho preso la decisione. Curiosamente, non avverto nessun senso di colpa. Prima, ero solita pensare che le ragazze andassero a letto per denaro perché la vita non aveva lasciato loro altra scelta. Ma ora mi accorgo che non è così. Io potevo dire di sì o di no, nessuno mi stava forzando ad accettare.Cammino per le strade, guardo le persone: forse che avranno scelto ciascuna la propria vita? O non sarà che anche loro sono state “scelte” dal destino? La casalinga che sognava di fare la modella, il dirigente di banca che pensava di diventare musicista, il dentista che aveva un libro nel cassetto e avrebbe voluto dedicarsi alla letteratura, la ragazza che avrebbe tanto desiderato lavorare in televisione, ma ha trovato soltanto un impiego come cassiera in un supermercato…Non provo nessuna pena per me stessa. Continuo a non essere una vittima, perché avrei potuto andarmene dal ristorante con la dignità intatta e il portafogli vuoto. Avrei potuto dare lezioni di morale all’uomo seduto di fronte a me, o tentare di dimostrargli che aveva davanti una principessa, e che sarebbe stato meglio conquistarla anziché comprarla. Avrei potuto assumere un’infinità di atteggiamenti, e invece, come la maggior parte degli esseri umani, ho lasciato che il fato scegliesse la rotta che dovevo prendere.Non sono l’unica, anche se il mio destino sembra negativo e marginale rispetto a quello degli altri. Ma, nella ricerca della felicità, siamo tutti allo stesso livello: il dirigente-musicista, il dentista-scrittore, la cassiera-attrice, la casalinga-modella… Nessuno di noi è felice.
I libri erano i Mollati supremi: li abbandoni e loro ti aspettano in eterno; se ti affezioni, loro ti ricambiano per sempre.