Alexandre Dumas – Libri
“Insensato!” Disse. “Mi dovevo svellere il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!”
“Insensato!” Disse. “Mi dovevo svellere il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!”
È come se un topo stesse rosicchiando la mia anima in maniera così impercettebile da sembrare dolce, persino. Non sto male e nn sto nemmeno bene, la cosa inquietante è che “non sto”.
Per me il titolo contiene tutta quanta l’idea del libro. Per questo ho sempre trovato i titoli prima di cominciare a scrivere. Anche se questo non significa che abbia già un piano compiuto del romanzo.
Canta! Perché il bagno sul finir del giornoSai che laverà via il fango più immondo!Pazzo è colui che si rifiuta di cantare;Dell’Acqua Calda non vi è piacer più salutare!Dolce è della pioggia che cade intorno il suono,E del ruscel che scorre dal colle al pianoro;Ma meglio della pioggia e dell’impetuoso torrente,È l’Acqua Calda di un fango fumante e bollente.D’acqua fredda il bisogno noi risentiamo a voltePer cavare la sete e procurar sollievo;Ma in questi casi è meglio di Birra una botteE giù per la tua schiena Acqua Calda a dirotto.Bello è veder l’acqua zampillareE da una fonte limpida al sole scintillare,ma suono di fontana non sarà mai sì piacevoleCome dello sguazzar nell’Acqua Calda il rumor allettevole!
In realtà, caro ministro, lei li fa divertire perché ha paura di loro. Rumore, sempre rumore, mai il silenzio dei libri, mai. Bisogna reagire, bisogna fare qualcosa, il ministro vi inganna, piccoli miei, lo sa bene, lui, che la rivoluzione non si fomenta nel rumore, ma nel silenzio mormorante delle letture personali.
Colui che si nutre del sapere vola in alto e va lontano…
La sorpresa di non sedermi accanto, di sedermi e basta, di parlar agli altri e non guardarla mentre mi ascoltava, la sorpresa di parlare e basta, e tutto il resto del da farsi senza una sua parola, il da farsi e basta, mi faceva sbandare, la sorpresa.