Anna Montella – Libri
– “Non ti amo più” – urlavano i muri e le colonne.La scritta, a caratteri cubitali, rimbalzava tra gli spazi vuoti degli edifici messi diligentemente in fila, quasi ad indicare la passeggiata che portava al mare…
– “Non ti amo più” – urlavano i muri e le colonne.La scritta, a caratteri cubitali, rimbalzava tra gli spazi vuoti degli edifici messi diligentemente in fila, quasi ad indicare la passeggiata che portava al mare…
Ma questo c’entra come i cavoli a merenda – perché ne parlo? Chiedetelo alla mia penna è lei a dominarmi, io non la domino.
Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri.
Un sentimento ferito è come un bimbo che riceve uno schiaffo senza aver fatto nulla di sbagliato. È incapace di accettarlo e, deluso nell’anima, si chiede cosa abbia fatto per meritare quella punizione.
E poi pluff, proprio come quella neve anche questo ricordo si scioglie. Non c’è mai un perché a un ricordo. Arriva all’improvviso, così, senza chiedere permesso. E non sai mai quando se ne andrà. L’unica cosa che sai è che purtroppo tornerà di nuovo. Ma di solito sono attimi. E ormai so come fare. Basta non fermarsi troppo. Appena arriva quel ricordo, allontanarsene velocemente, farlo subito, senza rimpianti, senza concessioni, senza metterlo a fuoco, senza giocarci. Senza farsi male.
I ricordi sono la nostra storia. Per non perderli bisogna scriverli, e, ci aiuterà! Perché nel passato ci può essere la soluzione per vivere meglio il nostro futuro.
Non bisogna mai esaurire un argomento al punto che al lettore non resti più nulla da fare: perché non si tratta di far leggere, ma di far pensare.