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Fabiana Parenti – Libri

Da male a male. Pelle arrossata come specchio di un’anima irrequieta. Improvvisamente sono ed esisto. Si palesano d’innanzi a me tutti i miei sogni ed io esito nel coglierli. Paura nella consapevolezza d’esser qui, ora, a non aspettar altro. Aiuto. Aiuto che vedo e che ridono a mia volta. Amore: una parola che mai ha avuto più senso. Speranza: in un futuro che di lontano comincia a delinearsi, tra una fitta pioggia ed erbose colline. Pensiero che fugge, corre e poi s’acquieta per ritornar con forza. C’è silenzio in questa quieta notte e mi sembra ancora di leggere il timore nei tuoi occhi e di sentirmi terra su cui versare amare lacrime. Terra che resterà a sorreggere i tuoi passi.

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    Pensiamo di essere noi a scegliere i libri che leggiamo. Ma non sempre è così. Talvolta ci sono libri speciali che sono stati scritti per incontrarci. Ci aspettano pazientemente anche per anni. Perché hanno cose da dirci e si aspettano da noi qualcosa. Ci prendono per mano e ci fanno viaggiare, sognare e cambiare. Ci insegnano, ci rivelano segreti, ci fanno vivere. Da noi si aspettano che leggiamo anche le righe non scritte. Ed allora ci fanno capire che la vita da sola non basta e loro ci sono proprio per questo. Non succede mai per caso che un libro aspetti di incontrare proprio noi.

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    Se scrivi dopando le parole, colorandole di tinte appariscenti, coprendole di rumori assordanti, avrai gli occhi di tanti come punto di arrivo. Se scrivi pensando a chi leggerà, ricorda che su quel foglio non ci sarai tu, ma l’ombra del tuo io. Scrivere, fallo per te stesso, come se nessuno dovesse mai leggere le tue paure, le tue miserie, denudati su quel foglio, vomitaci sopra i tuoi pensieri, ma fa che siano crudi e non correggerti, non farlo mai, non cancellare nulla, non rileggerti. Ecco, quello sarai tu, forse, sporco, forse semplice e a tratti banale, ma sei tu e viaggerai oltre.

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    Fu Edward, l’espressione del suo volto.L’avevo visto infuriato, l’avevo visto arrogante, una volta l’avevo anche visto soffrire. Ma quello…quello superava di gran lunga anche i più atroci tormenti. Sembrava spiritato. Non mi guardò nemmeno. Teneva gli occhi bassi, fissi sul divano, con l’espressione di un uomo divorato dalle fiamme