Oscar Wilde – Libri
L’Accademia è troppo grande e troppo volgare: ogni volta che vi sono stato v’era tanta gente che non ho potuto vedere i quadri, e tanti quadri che non ho potuto vedere la gente, e questo è anche peggio.
L’Accademia è troppo grande e troppo volgare: ogni volta che vi sono stato v’era tanta gente che non ho potuto vedere i quadri, e tanti quadri che non ho potuto vedere la gente, e questo è anche peggio.
Scrivere è gettarsi nell’oblio, aspettando che una fantasia renda solido il terreno sotto i piedi.
Figlia mia, vai, e non preoccuparti di ciò che lasci alle spalle, perchè le cose che contano non le perderai mai.
Sentivo strane contorsioni allo stomaco e temevo mi mancasse la voce da un momento all’altro. Ero terrorizzata. Cercai di convincermi che era inutile avere paura. Ero sopravvissuta a momenti ben peggiori. Ormai, cos’altro avrebbe potuto spaventarmi? Avessi visto la morte in faccia, mi sarei messa a ridere.
Sono succube di lui, ma la cosa non è reciproca… solo pensarlo mi lacera il cuore.
Mi ricordo di tutto, tranne che del momento in cui ho preso la decisione. Curiosamente, non avverto nessun senso di colpa. Prima, ero solita pensare che le ragazze andassero a letto per denaro perché la vita non aveva lasciato loro altra scelta. Ma ora mi accorgo che non è così. Io potevo dire di sì o di no, nessuno mi stava forzando ad accettare.Cammino per le strade, guardo le persone: forse che avranno scelto ciascuna la propria vita? O non sarà che anche loro sono state “scelte” dal destino? La casalinga che sognava di fare la modella, il dirigente di banca che pensava di diventare musicista, il dentista che aveva un libro nel cassetto e avrebbe voluto dedicarsi alla letteratura, la ragazza che avrebbe tanto desiderato lavorare in televisione, ma ha trovato soltanto un impiego come cassiera in un supermercato…Non provo nessuna pena per me stessa. Continuo a non essere una vittima, perché avrei potuto andarmene dal ristorante con la dignità intatta e il portafogli vuoto. Avrei potuto dare lezioni di morale all’uomo seduto di fronte a me, o tentare di dimostrargli che aveva davanti una principessa, e che sarebbe stato meglio conquistarla anziché comprarla. Avrei potuto assumere un’infinità di atteggiamenti, e invece, come la maggior parte degli esseri umani, ho lasciato che il fato scegliesse la rotta che dovevo prendere.Non sono l’unica, anche se il mio destino sembra negativo e marginale rispetto a quello degli altri. Ma, nella ricerca della felicità, siamo tutti allo stesso livello: il dirigente-musicista, il dentista-scrittore, la cassiera-attrice, la casalinga-modella… Nessuno di noi è felice.
Qualcuno di noi discende dalle scimmie… altri si ci avvicinano crescendo.